Il Tirolo è una sorta di luogo incantato che si trova al di là dei monti che vedo affacciato dalla finestra, una vasta area di valli e possibilità di riposo che si estende al di là della frenesia di ogni giorno. Posso dire di conoscere un po’ la parte italiana, intreccio di territori simili e allo stesso tempo diversi che vanno da Merano alla Val Pusteria, un luogo a me caro dove vado a coltivare il mio benessere. Nel Tirolo austriaco sono stato diverse volte e ho avuto il piacere di viverlo e raccontarlo all’inizio dell’estate e nel pieno dell’inverno. Questa volta è stato l’autunno ad accompagnarmi oltre il confine dell’Italia e quello delle mie abitudini.
Non credo esistano zone omogenee, simili in tutto e per tutto, una montagna può bloccare il passo e allora nella valle successiva si creano condizioni di vita differenti. Può esserci una lingua comune ma la natura delle rocce, delle piante e degli uomini muta continuamente. Il Tirolo dell’Alpbachtal non è quello dell’Italia certo e nemmeno quello della zona di Kiztbühel, rinomata per gli impianti da sci ed un certo lusso che si respira ovunque.
Io sono arrivato in una piccola cittadina, Reith Im Alpbachtal, non distante da Innsbruck e nemmeno dalla Baviera, tra antichi masi e case più moderne che non stonavano affatto nel paesaggio riposante. Mi bastava aprire una porta e affacciarmi sul davanzale per osservare prati e abitazioni sparse, mentre alcune nuvole ricoprivano porzioni di monti che circondavano la mia vista. Non c’era un rumore eccessivo, non un dettaglio che desse fastidio agli occhi, l’aria sapeva di pascoli e di quella leggerezza che si può percepire solo in montagna.
Il Tirolo per me non è un viaggio avventuroso, è la calma che viene dopo mesi di lavoro, la possibilità di rigenerazione che devo concedermi di tanto in tanto. Camminate, corse con una bici elettrica, la distesa d’acqua immobile di un piccolo lago, l’ordine misterioso di un giardino botanico o il tumultuoso scorre di un torrente in una gola sono tutto quello di cui posso avere bisogno. Elementi naturali che mi accolgono e mi puliscono, mi rafforzano e mi fanno tornare a casa più completo.
Non è un caso che abbia incontrato qui delle case di legno abitate da gruppi di ragazzi, una scuola che offre esperienze di vita autentica nella ntaura, con le mani nel legno e nella terra ma non sullo schermo di un telefono. Sono quegli aspetti del vivere sano e naturale che ti colpiscono ma che in fondo sono parte dello spirito del luogo, un’anima silvestre e pastorale che permea le valli dell’Alpabachtal e di tutto il Tirolo.
Non sorprende nemmeno che mucche qui pascolano ancora all’aria aperta, tra le case ed anzi, può capitare come a me, che dormano a pochi metri dalla tua stanza, nello stesso vecchio maso, e che al mattino ti osservino un po’ come fossi un intruso.
Molte delle case dove si può alloggiare qui in Alpbachtal sono infatti alloggi familiari, vere e proprie fattorie ancora utilizzate per l’allevamento da una singola famiglia che poi conferisce il latte al consorzio locale.
A volte sono imponenti strutture di legno, sempre decorate di gerani o begonie, fiori che risplendono sul vecchio legno di larice che le ricopre, punti ben definiti nel paesaggio e soste obbligate agli angoli delle strade di montagna.
L’impressione è di vivere dentro un paesaggio continuamente dipinto, dove i prati sembrano tagliati ogni giorno, dove i boschi sono chiazze ordinate di verde scuro che si spingono fino alle rocce delle cime, dove i dettagli costituiscono un’armonia d’insieme che nulla può turbare.
Il Tirolo non sembra avere bisogno di dire molto, perché sa attrarre in modo naturale le persone giuste che ne intuiscono la dimensione di pace e serenità. Se sei capitato qui, come è successo a me, una parte di te ne conosce il motivo, quella necessità intima di scendere dalla ruota in corsa delle città delle pianure, di respirare aria pulita, di camminare senza fretta e di fermarti solo per la voglia di apprezzare il paesaggio che si apre in una valle, fino a racchiudersi verso la punta di una montagna.
Sono tornato nel mio viaggio nell’Alpbachtal in punta di piedi, con poche parole ed immagini. Ti voglio però ancora raccontare di un sentiero scavato lungo una gola, di una corsa facile in bicicletta, della festa della transumanza e di un piccolo orto di piante medicinali. Ritornerò presto in Tirolo e se vorrai ti condurrò per mano, lungo i sentieri dell’immaginazione.
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