le parole sono importanti, le parole plasmano il mondo
Sabato 7 aprile 2018 a Pordenone era una giornata luminosa, non solo perché per la prima volta si è fatta sentire la primavera ma perché nel caldo del pomeriggio, delle persone si sono date appuntamento per ascoltare qualcosa che è sempre lì ma di cui non ci accorgiamo, il potere del racconto.
Nella normale agitazione che prende un po’ tutti quando parliamo in pubblico, ho dato l’inizio a Raccontami un po’, il percorso di formazione che io ed Enrico Chiari abbiamo cominciato a sognare l’estate del 2017.
Qualche anno fa non avrei mai immaginato di essere in grado di stare davanti a trenta o quaranta persone per raccontare le mie passioni. Le mie passioni non erano ancora affiorate, sommerse dalle onde della paura di valere qualcosa. La paura non è scomparsa, è lì pronta a sussurrare menzogne, a bloccare l’azione, a fare subire qualcosa come inevitabile ma la osservo e cerco di andare oltre.
Posso darle retta e subire le brutte storie che si sentono in giro, che fanno eco nella mia testa e nel mio cuore, per dipingere una brutta copia del mondo. Oppure, posso alzare la mia voce, armare la mia mano e iniziare a scrivere una storia differente.
Questo ho deciso di fare alcuni fa, quasi per gioco, diventando un blogger, ricevendo l’invito a tenere dei corsi sullo storytelling e ora, cercando di trasmettere l’opportunità di guardare, di sentire e di raccogliere i frammenti di mondo che sfidano il cinismo e il mal comune, per raccontare ma anche per creare.
Il termine “arca” in ebraico biblico è “thebah”, che significa anche “parola”, “linguaggio”.
Per salvarci dal diluvio dobbiamo costruire un linguaggio nuovo, riscoprire il valore delle parole
Se vogliamo salvarci dal diluvio di fake news, di odio, di negatività, possiamo fare qualcosa di diverso, porgere l’altra guancia, guardando altrove, verso la bellezza, la creatività, l’empatia e dare voce ai luoghi, alle persone, alle imprese, alle associazioni che nel caos del grande cambiamento in atto disegnano e colorano una nuova umanità.
Raccontami un po’ è un invito di parole e di gesti per lasciare che le proprie storie emergano, si diffondano e si mescolino le une alle altre. Non è un corso di web marketing o di public speaking, è un seme gettato in un campo d’estate, che ora inizia a germogliare.
Io ed Enrico Chiari abbiamo dato inizio a questa bella storia grazie al sostegno del Rotaract Pordenone.
Scrivi un commento