C’è un mondo là fuori e ancora di più dentro, invisibile. Un mondo di colline che s’alzano piano piano e si fanno montagne, strade che da piccoli paesi scivolano oltre le case e salgono a spirale, fino ad allontanarsi, fuori dall’ordinario. A volte veramente basta poco, per accorgersi dell’infinita bellezza, accessibile a pochi chilometri da dove si vive. Le grotte di Villanova, in un piccolo borgo del Friuli vicino al confine con la Slovenia, sono state una di queste sorprese, che accadono all’improvviso.

Suoni e luci nella terra, dentro le grotte di Villanova

A volte la cosa più saggia è lasciare l’abitudine, la pigrizia e partire. Insieme all’abitudine che conduce sempre sugli stessi passi, una domenica di novembre grigia plumbea, come solo novembre sa essere, ho lasciato la pianura finché non ho avvistato i primi colli ricolmi ancora dei colori d’autunno, le nuvole che circondavano le cime, vecchi confini tra stati, infine una strada che abbracciava il bosco e dava una visione di una valle mai vista, lontana da tutto.

La meta è uno di quei borghi che paiono riposare lontani dalla civiltà, con poche case che sembrano vuote se non fosse per un filo di fumo che come un respiro ne indica la vita. L’impressione è quella di poter sbagliare strada ma è praticamente impossibile, il navigatore potrebbe tacere e lasciar parlare il bosco.

All’improvviso compare un’indicazione più grande delle altre disseminate lungo la stretta strada. Il punto di ritrovo è la biglietteria, da cui si parte per scendere. In compagnia di una guida speleologica e di altri curiosi cittadini, varco un cancello e tramite dei gradini, passo dopo passo, entro dentro la terra.

 particolare di stalattiti dentro le grotte di villanova

Bisogna abituarsi all’inizio. Dentro non è come fuori, tutto non appare subito. Le grotte di Villanova sono in verità diverse cavità nella roccia, quella in cui mi trovo è la Grotta Nuova, qualcosa di unico in Europa. Le sue gallerie lunghe 8 km non sono ancora tutte aperte al pubblico. Quello che si può vedere, o intravvedere, tra il buio naturale e l’illuminazione artificiale, è capace comunque di regalare la meraviglia di essere sotto terra.

Il percorso non dura molto, guidato nelle spiegazioni e nelle visioni improvvise di stalattiti. Sembrano marmo che cola dal soffitto, roccia che si disgrega e si riforma grazie all’acqua. Anche la materia più stabile e fissa, dentro una grotta diventa viva. I suoi tempi sono lunghissimi, pochi millimetri ogni anno, ma su quelle tagliate puoi scorgere anelli, simili a quelle degli alberi, che qui sono di pietra e crescono al contrario, dal cielo verso la terra.

 parete illuminata della grotta nuova di villanova con stalattiti

Presto però, il lentissimo lavoro dell’acqua e il suo suono che scava e crea la roccia lascia spazio alla creatività dell’essere umano. Ecco dei giochi di luce e poi improvviso il buio. Nel ventre della terra c’è un concerto, un’esibizione che racconta la storia dell’universo, dentro una grotta di due milioni di anni, pochi minuti del suo scorrere incessante.

La Grotta Nuova è infatti un teatro di roccia ed acqua per concerti e performance, ma anche per meditazioni e bagni di gong. Il ventre della terra si trasforma in un palcoscenico incredibile, sospeso tra il buio e la poca luce, capace di proteggere e custodire i semi della creatività che in questa epoca prospera nonostante i clamori di negatività che risuonano in superficie.

grotta di villanova, performance aritsitica in grotta, jsintapanza

JsIntaPanza, performance sonora e luminosa

Qui no. Qui si è veramente fuori dal mondo, non lontani nello spazio però, ma al suo interno. La terra diventa rifugio e nuova frontiera, da esplorare grazie all’arte o il silenzio di una meditazione.

La magia si attenua e si torna indietro, per risalire alla luce, per un piatto dal nome di terre appena al di là delle nuvole nella trattoria vicina alla grotta, per un bicchiere di rosso, per scaldare lo spirito.

Le grotte di Villanova, di cui mai avevo sentito parlare sono state l’ennesima conferma che appena ti lasci andare e metti il piede fuori dall’abitudine, si aprono orizzonti nuovi, in alto e in basso.


Grotte di Villanova, alcune informazioni

La Grotta Nuova è aperta da marzo a novembre. La temperatura al suo interno è costante tutto l’anno, attorno agli 11 gradi.

Nel prezzo del biglietto (intero 9 euro) è compresa la guida.

Come arrivarci: difficile sbagliare strada, perché ci sono poche alternative e ci sono diverse indicazioni lungo la strada che sale dalla città di Tarcento.

Mangiare e dormire: chiedi pure all’associazione di speleologi che esplora e gestisce la fruizione turistica della grotta, fondata nel 1925.

 grotte di villanova, particolare illuminato