La vacanza è il momento in cui i doveri tacciono, in cui il tempo rallenta e per un po’ ritorna ad essere nostro, è un’opportunità per staccare il pilota automatico lanciato nella folle corsa di ogni giorno, per stare con se stessi. Monteruiu, vicino ma allo stesso tempo lontano dalla Costa Smeralda, dalle località blasonate di Golfo Aranci, dalle feste, dagli aperitivi e dal rumore, per me è stato un porto di terra in cui lasciarmi abbracciare dalla natura mediterranea e vivere il momento, passo dopo passo.
Una casa vacanze nella Sardegna del nord, per vivere oltre il turismo
Prima di ogni viaggio cerco di lasciare a casa ogni aspettativa, le foto rubate qua e là su internet, i ricordi e le opinioni di altri, lascio che la mia valigia sia vuota, per accogliere tutto quello che potrebbe arrivare.
Chi può veramente descrivere il vento di maestrale che agita le foglie argentee degli ulivi, che mette in fuga le nuvole, che agita la notte liberando migliaia di stelle nel cielo? Chi può raccontare la danza dei cardi nei campi arsi dall’estate, o il rosso del sole appena alzatosi dal mare che infiamma le rocce dipinte dal verde di arbusti che resistono ad ogni calore?
Bisogna vivere tutto questo, senza telefono, senza recensioni, senza pensieri che ti obbligano a trovare quello che vorresti ma difficilmente quello che potrebbe arrivare.
Monteruiu smette allora di essere una casa vacanze vicino al famoso Golfo Aranci, a pochi chilometri da un mare celebre in tutto il mondo, per farsi rocce, sugheri, sentieri nascosti, albe e tramonti, polvere di stelle. Finisce anche l’ansia di fare qualcosa ogni giorno, di andare di qua e di là in cerca di meraviglie da raccontare agli altri e a noi stessi.
Vivere oltre il turismo per me, e per sempre più persone che ho incontrato nei miei viaggi ma anche dietro casa, è proprio questo stare nei luoghi, per viverli con il ritmo del respiro, con il bisogno di rallentare fino al punto di accorgersi delle sfumature, dei dettagli che rendono davvero vivo un pezzo di terra.
Scoprire nuove storie, antichissime come i tanti resti della Sardegna nuragica, o infinite come il mare turchese che abbraccia quest’isola circondata da altre piccole e preziose isole, è importante. Ma a volte è anche necessario sedersi in una veranda e ascoltare cos’ha da dire il vento.
Monteruiu è allora un’onda calma, che scivola sul mare e dolcemente tocca la spiaggia, per poi ripartire, onda dopo onda, in un ritmo quasi ipnotico che però non addormenta, non distrae, ma tiene attivi i sensi, non per scattare al minimo segnale di tensione, ma per distenderli, per allungarli, fino ad abbracciare l’anfiteatro di colline e campagne, che se guardi bene, arriva fino al Mediterraneo.
I dintorni, lentamente e profondamente
Uscire da Monteruiu è abbandonare una sorta di spazio sacro, quello dalla natura, delle forme, dei colori e dei profumi, ma non c’è trauma perché la bellezza qui si estende e non ha confini certi.
Il sacro in verità è ovunque in questa isola abitata da millenni, dove antichi culti celebravano la vita modellando le rocce dalle forme bizzarre che si trovano disseminate nelle campagne e nella costa. Sono resti di un mondo oltre la storia, di una cultura che onorava quella Grande Madre, le cui tracce si possono vedere in tutto il mondo e che qui in Sardegna si fanno fitte e impressionanti.
Basta allora fare pochi chilometri da questa casa vacanze della Sardegna del nord, lasciare le strade principali, ed ecco che vicino alla città di Arzachena si innalza il primo nuraghe della zona. Sono pietre, geometrie e significati che si trovano sparsi ovunque, anche più vicino a Monteruiu, come una Tomba dei Giganti di cui parlo in un altro articolo, appena poco lontano dall’aeroporto di Olbia, luogo fascinoso e speciale, sacro e mistico, oltre la pura archeologia dei libri di testo.
Se parliamo di Madre, il riferimento è ovunque in Sardegna, col suo manto dalle mille sfumature di blu, delimitando la terra ma anche rendendola così speciale, proprio perché isola, lontana dai continenti. È il mare, che non a caso in alcune lingue è femminile ma che già nella nostra, ricorda così tanto la parola “madre”.
Il mare è una distesa appena accennata che si può scorgere da quel monte rosso che da il nome a Monteruiu, come mi sono accorto una mattina di inizio settembre, fresca di maestrale, poi lucente e brillante, non appena il sole si è alzato ad oriente sopra l’isola di Tavolara.
Più che isola, è monte, alto e scosceso. Tavolara è facilmente raggiungibile in battello da Porto San Paolo. La volevo toccare con mano dopo averla scorta quel mattino e ogni volta che mi avvicinavo alla costa. È una presenza forte, imponente, che domina la costa sud di Golfo Aranci.
Le sue acque hanno reso onore alla fama della Sardegna ma l’isola in sé non mi ha stupito più di tanto. Qui è meglio venire con una guida e cercare i giusti sentieri che dal mare vanno verso l’altro azzurro, quello del cielo. Un’escursione qui può soddisfare sia chi ama il mare, sia chi ha bisogno delle altitudini con le loro rocce.
È tempo di tornare, di lasciare le storie antiche e quelle salate, le immagini da cartolina e il turismo a volte vorace della costa, per ascoltare la voce silenziosa del vento, che soffia senza sosta tra i mirti e i lentischi, di aspettare che una mano invisibile tinga di rosso, di viola e di arancione il cielo, lentamente, passo dopo passo, nella campagna secca eppure viva.
È tempo di vacanza, di quel vuoto che contiene la parola stessa, senza impegni, senza corse, in cui puoi ascoltare il battito del cuore farsi più lento, in cui puoi udire la tua di voce, da dove magari può arrivare un sogno o un’intuizione, per fare sì che non siano solo ferie e ricordi, ma desideri autentici, cura per l’anima, in attesa di un cielo stellato.
Il mio porto di terra nella Sardegna del nord
Voglio anche qui ringraziare Franco e Paola, per avermi accolto, ospitato e guidato nei miei giorni in questo angolo di Sardegna. Un viaggio è molto di più di un letto, qualche pasto e qualche parola, è soprattutto incontro, fatto di ascolto e apertura. Indicarti la loro casa vacanze per me è un omaggio alla loro ospitalità, ai loro progetti per il futuro, per questa terra così speciale.
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