Corriamo, ma dove? Un andare avanti che sembra più un girare attorno, per afferrare pezzi di vita che sfuggono e così si prendono templi, antiche rovine, foreste tropicali o montagne innevate senza esserci mai fermati davvero.
Oltre metà della popolazione mondiale vive in grandi città, un dato tra i tanti, finché non ti accorgi che fare due passi in una metropoli significa avere l’orizzonte che non arriva alla prossima strada, che l’aria è densa come un cibo che gonfia ma non nutre, il silenzio un tesoro che si schiude per pochi istanti solo a notte fonda prima che il giorni inizi.
Allora bisogna partire per trovare il mondo perduto, girando l’angolo di una vita che merita respiri più profondi, orizzonti più vasti, silenzi di cui riempirsi ad ogni ora.
Luca Vivan, “Turismo consapevole. Viaggiare nel cambiamento”
Respiri più profondi, orizzonti più vasti e silenzi sono quelli che ho trovato ritornando a casa dopo anni di peregrinazioni fisiche ed interiori. La regione che snobbavo non conoscendo, si è aperta rivelandomi una verità semplice e per questo essenziale: viaggia pure ma non hai bisogno di andare lontano, qui puoi trovare ciò di cui hai bisogno per stare bene, per guarire le ferite causate dalla corsa del mondo, qui puoi recuperare e rigenerarti.
Il benessere in Friuli non richiede sofisticati impianti termali e centri wellness, le tecnologie più potenti sono già qui, da tempo innumerevole: alberi, aria fresca da respirare, spazi di quiete e di silenzio.
Benessere in Friuli, un viaggio vicino e lontano
Regione di confine e conosciuta ai pochi che vi si avventurano spinti dai ricordi di migranti o perché desiderosi di spazi non rovinati da quella frenesia di consumo che attanaglia sempre più luoghi turistici nel mondo, il Friuli Venezia Giulia sembra non interessarsi molto del mondo. Il friulano è schivo e timido, cerca spesso la bellezza al di là dei suoi confini, non accorgendosi dei viaggiatori che vanno e vengono davanti a casa sua.
Gli alberi che si possono vedere dalla finestra di casa mi indicano però un’altra via, che non fugge il mondo ma lo accoglie, offrendo quel tanto che c’è, un beato nulla così prezioso per il cittadino, per il lavoratore, per l’essere umano del XXI secolo, in cerca di qualcosa di più per se stesso.
Dalle colline della Pedemontana alle Dolomiti Friulane, dai torrenti di montagna al mare, questo piccolo angolo di mondo racchiude paesaggi che possono fare molto per ridurre lo stress, l’ansia e tante piccole dipendenze (come quella da telefono), per aumentare la qualità della vita, in piccoli passi, alla portata di tutti.
Tra monti e colline
Il benessere in Friuli è una linea che divide la pianura da un altro mondo, una striscia di asfalto che separa il regno dell’uomo da quello dei boschi e degli animali, sempre più numerosi. Della Pedemontana, di questo territorio ai piedi delle Prealpi Carniche, ho già parlato, perché è il mondo che vedo al mattino aprendo la finestra, i sentieri che percorro quando ho bisogno di svuotare la testa e il cuore dalle tensioni del lavoro.
Seguendo quella striscia di asfalto verso nord, in direzione di Montereale, si accede in pochi minuti al vero e proprio regno delle montagne, delle valli un tempo quasi inaccessibili, dove ora arrivano le famiglie per una gita o gli escursionisti che si spingono fino a toccare uno dei 9 sistemi delle Dolomiti, riconosciuti come patrimonio mondiale UNESCO.
La particolarità delle Dolomiti Friulane è di non essere attraversate da strade, di essere praticamente disabitate, quello che gli esperti definiscono wilderness, ambienti selvaggi non trasformati dall’essere umano, riserve di biodiversità naturale e di paesaggio, rari in Europa. La Val Cimoliana, oltre ad un viaggio, per me è sempre un’esperienza che aiuta riportare la giusta attenzione alle cose importanti della vita. Camminando e respirando nel bosco, passo dopo passo, qui posso provare davvero la biofilia, l’amore verso la Natura, capace di svuotare e allo stesso tempo riempire.
Mare e laguna, liquido benessere in Friuli
Il blu non è meno importante del verde. Lo sciabordio delle onde, la brezza salata, il profumo intenso delle tamerici evocano immagini di pace ma soprattutto possibilità concrete di stare bene. Questa piccola regione ai confini dell’Italia racchiude in poche decine di chilometri la vastità dei boschi che si inerpicano fino alle rocce delle Dolomiti e quella salata della laguna e del mare, ricchezze inesauribili che chi vive altrove mi invidia giustamente.
Alle spalle la pianura, di fronte si apre un mondo incerto di isole e canali, rifugio di uccelli e pescatori, di case di paglia, come miraggi nelle giornate di nebbia. La laguna di Grado ha il fascino dei regni che appaiono e scompaiono in base alle maree. Il benessere in Friuli è qui fatto dell’ozio che culla l’acqua salmastra, delle nuvole che si specchiano nelle valli da pesca, del senso di lontananza dai problemi del mondo. Il silenzio e la quiete aiutano a ridurre gli stimoli, a far diminuire i pensieri in eccesso, a rallentare i battiti del cuore.
Appena al di là di questo incanto poco conosciuto e frequentato si sente il profumo del sale, si apre il golfo di Trieste e la vista, libera va verso Oriente.
Lungo la spiaggia ancora deserta quando sorge il sole, quando ancora il telefono non squilla e non vibra, quando tutto può ancora attendere, puoi sentire una forza antichissima che senza sforzi ti porta via dagli angusti limiti di quel piccolo e pesante io di ogni giorno, con le sue ansie e preoccupazioni. Qui puoi provare quello che il biologo marino Wallace J. Nichols chiama Blue Mind, un profondo legame tra la mente umana e l’acqua, capace di generare sentimenti e pensieri positivi.
Le parole rallentano, si fanno tenui come il suono di un’onda al tramonto, non servono più, perché sono arrivate laddove era necessario. Spero ti abbiano però fatto venire il desiderio scoprire il Friuli, che ti abbiano stimolato a venire qui, in cerca di qualcosa di semplice ma vitale, terra, acqua e aria capaci di fare così tanto.
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