I dettagli sono l’essenza. I sassi lungo un sentiero, le radici che affiorano in mezzo alla strada, una nuvola immensa e solitaria nel cielo, i riflessi di sole in un lago alpino, il viola di un trifoglio in mezzo ad un pascolo. Il viaggio nel Vorarlberg è ricordi senza giorni precisi, sensazioni che mi portavano via dalle distrazioni e mi lasciavano felicemente solo, a godere di quello che c’era.
Il blu ed il rosso, un lago e le rocce, nel Vorarlberg
Qui vorrei tornare, a piedi, lentamente, salendo sopra i sassi per non bagnare gli scarponi nel torrente che dal ghiaccio si fa acqua per i pascoli. Io ci sono arrivato in bus, perché il tempo non era tanto. Tu prendine una buona manciata, sei in ferie, lascia libere le gambe e gli occhi.
Una conca protetta da montagne appena diventate verdi e da nuvole che non minacciano più di tanto, arricchendo di contrasti il paesaggio, il sentiero scorre senza difficoltà verso un rifugio ben attrezzato, come immagino tanti qui nel Vorarlberg. Nel mezzo il lago Formarin, blu scuro, ma appena una nuvola lascia spazio al sole ecco riempirsi di pagliuzze dorate, nel turchese che gioca con il verde della primavera veloce delle altitudini, quella che inizia e finisce in un mese, uno scoppio veloce di fiori e tonalità brillanti.
Cicrondalo, lascia il sentiero più battuto e osserva anche la Rote Wand, la parete rossa, che appare e scompare, mentre il silenzio prima dei fine settimana ha la leggerezza del vento fresco e delle immagini nitide, senza persone o quasi, ai bordi del lago.
Starei qui fino a sera, ad aspettare che il rosso delle rocce si sposti nel cielo, mentre si accendono le luci del rifugio e una prima stella appare, per dare il segnale alla notte, che qui deve essere tanto fredda, quanto immensa. Mi aspettano però dei fiori da cogliere, in un’oasi vicina, com’è vicino praticamente tutto qui nel Vorarlberg.
L’insegnamento delle piante
Faschina e Fontanella, due borghi che sembrano più una manciata di case a presidiare un passo nelle Alpi, nomi italiani che evocano storie non troppe lontane. I tunnel e le curve incredibili sono sentieri tracciati da maestranze italiane, quando qui nel Vorarlberg non c’era solo l’Austria ma l’Impero asburgico. Magari proprio quella strada è stata disegnata da un famoso imprenditore delle mie zone, più di un secolo fa.
I venti della storia che spostano popoli e cambiano direzione alle bandiere non sembrano soffiare qui, lasciando terreno a correnti fresche che ti fanno chiudere la giacca anche a fine giugno. Il sole ingentilisce l’aria e fa apparire ancora più forti le piante, mentre le storie assumono altre tonalità, più antiche, più reali, senza parole.
Bisogna spostare lo sguardo nel sentiero e abbassarlo in segno di umiltà, ti accorgi allora di colori e forme che tendono verso l’alto, fiori e foglie che non sono prodotti ma storie vere e proprie.
In questo angolo di Austria, nel Parco della Biosfera Grosses Walsertal la biodiversità si racconta in un sentiero fiorito e nelle parole di una donna che invita alla condivisione.
“Prendi quello di cui hai bisogno, per te e per qualcun’altro che non può raccogliere queste piante. Quello di cui hai bisogno, non quello che vuoi.”
Elisabeth Burtscher ha molti anni e tanta esperienza, molta voglia di condividere quello che le piante hanno insegnato a lei e al gruppo di donne che vanno tra i prati nel Vorarlberg per fare tisane e altre preparazioni, per accumulare i benefici del sole nelle veloci primavere ed estati delle altitudini per i lunghi inverni delle Alpi.
Io mi porto a valle e oltre questi monti un sacchetto di erbe raccolte per me e la mia compagna, il profumo di un ricordo di verdi infiniti, che invece di essere chiusi dalle cime vicine si allargano e aprono la vista e la vita, troppo racchiusa in stanze, schermi e pensieri. Mi porto il piacevole incontro con chi sa stare a proprio agio con il potere delle piante, sottile e forte emanazione che dura appena qualche mese ma che rilascia a lungo i suoi insegnamenti, preziosi per un’umanità distratta. AustriaInsolita
Complimenti per l’articolo, molto delicato e forte allo stesso tempo. Le piante sono da sempre nostre buone alleate, è bello conoscerne gli utilizzi o anche solo la loro origine. Io non le conoscro molto, ma i colori dei fiori di montagna, la perfezione dei loro petali ogni volta mi lascia senza parole. Bella questa signora che coltiva le piante, dalle sue parole “prendi ciàche ti serve, non ciò che vuoi”, si capisce l’amore che ha pe loro.
Grazie per essere passata di qui. Anch’io le conosco poco ma ho da sempre un legame particolare con loro. Sono esseri viventi che nascondono molti segreti ed è bello vedere persone che si approcciano a loro con umiltà e saggezza.
Amo la montagna e il camminare in questi sentieri in cui talvolta senti la fatica ma il desiderio di percorrere il cammino, liberando la mente e sentendosi in armonia con la Natura, è sempre più forte.
Il mio essere vegana unito al non sapere il tedesco finora ci ha tenuti lontani da Austria e Germania ma è evidente che meritano una visita!
Grazie per la tua passione!
Grazie a te Tessa! Credo che ormai la dieta vegana sia ampiamente accettata in Austria e in Germania, stati dove i movimenti ecologici sono attivi da molti più anni che da noi, in più l’uso dell’inglese è molto diffuso.
In previsione del nostro primo viaggio in Austria, ti leggo molto volentieri e apprezzo molto le tue fotografie 😉
Gentilissima Evelina. L’Austria è sempre una bella sorpresa, un viaggio tranquillo senza fastidi, in luoghi molto riposanti, anche quando sono nelle città.
Lo ammetto, ho dovuto googlare Vorarlberg per accertarmi che non fosse una parolaccia. Ahah
Grazie alle tue foto fantastiche, c’e` un altro posto nella lista di bellezze da visitare. 🙂
P.S. Non sapevo del Trifoglio Rosso, ne faro` una scorpacciata.
Ahahahah. Grazie a te Desirè. Buoni viaggi e buone insalate di trifoglio!
Ciao Luca mi è piaciuto molto questo articolo! I profumi e i colori sono arrivati fino in Toscana! 🙂
Ti ringrazio molto Simona!
Bellissime foto e bellissimi posti!’ una zona che proprio non conosco!
Grazie mille! Il Vorarlberg merita una visita, soprattutto in questa stagione.
Che bei paesaggi! Il nostro viaggio “galeotto” è stato proprio in Austria, me l’hai fatto ricordare anche se la nostra meta del tempo era un’altra.
Ma dai, che bello! Potreste “riprovare” da queste parti, poco battute ma sicuramente molto carine.
Ho adorato il tuo articolo,tutto dalle foto alla descrizione della natura e le piante…complimenti!
Grazie Manuela, per i complimenti e per essere passata di qui!
abitando a confine con l’Austria spesso ci troviamo ad assaporarne paesaggi natura cibo. Questo tuo articolo mi ha fatto venire la pelle d’oca per le foto emozionanti che mi riportano ancora lì
Grazie mille Sheila! Abitate in Friuli o in Alto Adige?
Da isolana porto il mare nel cuore, ma di certo la montagna ha sfumature, colori e profumi che identificano luoghi particolari come quello da te descritto (a proposito, complimenti per il tuo modo di scrivere).
Grazie mille Monica! Anch’io sono “uomo di mare” ma certe montagne, con la loro solitudine e tranquillità sono comunque preziose.
Così come preziosi sono i segreti che custodiscono.
“Bisogna spostare lo sguardo nel sentiero e abbassarlo in segno di umiltà, ti accorgi allora di colori e forme che tendono verso l’alto, fiori e foglie che non sono prodotti ma storie vere e proprie.”
Bellissimo, ho fatto un giro qui in Scozia questo WE ed ho provato emozioni simili. Anche se il colore del verde e’ diverso, non migliore o peggiore… solo diverso! 🙂
Grazie Serena! Sono sensazioni che possono accadere ovunque. Certo, succedono meglio in posti tranquilli che ci fanno stare bene.
Ma che bello poter leggere questo articolo, da sempre sono un’appassionata di montagna. La fauna e la flora che ci riserva la montagna stessa mi stupisce ogni volta e mi porta nostalgia degli anni vissuti in montagna.
Grazie Federica! Provo anch’io lo stesso stupore, specialmente in questa stagione luminosa, dove i colori e le forme si fanno più intensi. La nostalgia a volte può essere un invito a tornare, con maggiore consapevolezza.
“Prendi ciò di cui hai bisogno e non quello che vuoi” dovrebbe essere la regola quando si ha a che fare con la natura. Purtroppo non è sempre così e non è sempre possibile.
Amo le tue foto e i tuo modo di scrivere delicato.
Grazie mille. Molti ignorano il rispetto ma pian piano molti altri si educano a nuove ed antiche sensibilità.
La montagna in generale mi rilassa e mi attira. Questo tuo articolo mi ha incuriosito molto. Grazie.
Grazie a te Federica, è un piacere per me poter incuriosire le altre persone.
Che bello questo post… la montagna regala sempre cose bellissime… questa delle erbe è una di quelle 🙂
La montagna è custode di piante, esseri umani ed animali, di storie di ogni tipo, spesso molto antiche.