Un viaggio dal 6 al 12 ottobre
per celebrare con l’Ecstatic Dance
in connessione con uno dei luoghi più antichi d’Europa
Cerchiamo il nostro passato autentico
non per rivivere un’epoca morta
ma per ricordarci chi eravamo
e da lì iniziare a costruire un nuovo futuro
Creta, punto estremo di un triangolo che unisce Europa, Africa e Asia.
Terra del Labirinto, che forse non è un luogo reale, ma simbolo delle prigioni e delle illusioni che dobbiamo attraversare per abbracciare il Minotauro, il nostro lato selvaggio, imprigionato dalla vergogna e dai sensi di colpa delle vecchie religioni, per ritrovare il filo rosso della nostra sensualità e della nostra magia, per essere di nuovo integri, senza bisogno di un principe lontano che ci venga a salvare.
Isola che continua ad affascinare le anime sensibili ed attrarre artisti, guaritori e guaritrici, poeti, viaggiatrici di tutto il mondo.
Laddove la storia antichissima dei Minoici, una tra le prime civiltà del nostro continente, continua a sussurrare il suo canto, tra ulivi millenari, tra pietre che riemergono senza sosta dalla terra, tra le onde del mare mosse dal vento di Meltemi.
Voglio condurti in questa terra sacra, per celebrare con l’Ecstatic Dance, moderna pratica di meditazione dinamica, che si richiama già nel nome ai culti estatici presenti in ogni cultura del mondo e nell’antica Grecia associati a Dioniso. Molto di più di un “semplice” dio dell’ebbrezza, tanto da essere chiamato il Liberatore, egli mostrava la via per uscire dalle gabbie che per quieto sopravvivere e per antichi soprusi ci costruiamo addosso.
Sarai accompagnato da un caro amico, Sotiris Zafeiris. Nato ad Atene, ha scelto di vivere a Creta per riscoprire e condividere queste antiche radici.
Nell’estate 2022 mi ha portato in luoghi poco conosciuti dell’isola, tesori di rara bellezza, ancora integri e lontani dal turismo di massa, pervasi dalla quieta semplicità mediterranea, eppure straordinariamente potenti.
Da parte mia, ti condurrò alle danze, con musiche che seleziono da anni, in uno spazio sicuro e protetto, senza giudizi, senza performance, libero e libera di sentire il tuo corpo e la tua energia vitale.
Dioniso non è morto, è vivo e danza in mezzo a noi.
Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare.
E quando ho visto il mio demonio, l’ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono.
Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità.
Ho imparato ad andare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo.
Friedriche Nietzsche
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