A volte verrebbe voglia di dimenticare la terra e di andare verso il cielo, perdersi tra le nuvole dei sogni e delle fantasie, immaginare vie di fuga dalle piccole e grandi gabbie in cui ci si imbatte ogni giorno. A volte questo è necessario, per non dimenticarsi che c’è molto altro, oltre l’orizzonte. Per me però è importante afferrare le idee che brillano come stelle e portare giù nella terra un po’ della loro polvere, per illuminare il cammino, per fare luce quando sembra non esserci. Freeuliamo è un bagliore che si scorge da quaggiù, in Friuli, nel nordest d’Italia, che va dritto verso il resto del mondo.
Un altro piolo della scala che ci riporta qua giù è il sentire qualcuno in parte, sentire che non si è soli nei propri sogni. Un aspetto molto frustrante è percepirsi proprio soli mentre comprendiamo che il mondo è bizzarro, per usare un eufemismo, e che la nostra voglia di seguire strade diverse da quelle indicate, è solo una velleità che non porta a nulla, perché tutti fanno così e l’unica cosa da fare, sembra quella di doversi adeguare.
Aspro inganno, sentirsi soli. Siamo invece tanti qua fuori dagli schermi ad avvertire il disagio della normalità, ad aver sofferto per anni a causa del nostro disadattamento nei confronti di un mondo ristretto, che del Mondo vede solo una piccolissima parte.
Friulevolution è allora un altro passo, fatto insieme ad altri sognatori concreti, per uscire a vedere le stelle, per indicarle anche ad altri. Per farlo non siamo partiti lontani, lasciando il lavoro e andando al di là del mondo, seguendo le mode che sembrano indicare vie alternative quando invece ripetono lo stesso errore, quello di dirci che esiste una via unica per tutti.
Noi partiamo da qui, da ora, da dove abitiamo. Partiamo dalla diversità di questa terra incognita, ancora segreta e a modo suo sacra, che è il Friuli. Partiamo dall’idea che non abbiamo bisogno di fuggire ma di far arrivare.
Dal conto mio so che ho intrapreso un percorso lungo e anche difficile. Ma come dice un amico cantastorie, Claudio Tomaello, se segui una strada conosciuta non ne scoprirai mai di nuove. Io sono curioso, sono un esploratore, che ama viaggiare ed incontrare altri viaggiatori, non posso che tracciare nuovi percorsi, sicuro che si aggiungeranno nuovi compagni e che le lamentele su quello che si crede qua non funzioni potrebbero lasciare il posto ad altre voci, anche in lingue diverse. Il rischio è grosso.
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