Oltre il viaggio c’è il ricordo dei luoghi e delle persone incontrate, anche solo sfiorando uno sguardo, da un finestrino di un bus sgangherato in un altro parallelo. Prova ad ascoltare una persona parlare dei suoi viaggi, i suoi occhi si accenderanno, le guance si faranno più rosse, le parole più fluide, anche in bocca ai più timidi. Non serve andare lontano, il viaggio è un movimento interiore prima che fisico. Pordenoneviaggia è un festival che riassume quanto scrivo da tempo: i ricordi dei viaggiatori, l’ascolto degli altri e di sé che implica il viaggiare, la sostenibilità ambientale e umana di questi movimenti. Un festival del viaggio come io lo intendo e per di più nella città in cui sono nato.
Ho incrociato Alberto Cancian, uno degli organizzatori di Pordenoneviaggia, seguendo i ricordi dei suoi lunghi viaggi per il mondo e quando mi sono accorto che stava portando qualcosa del suo peregrinare dove era nato, non ho potuto che scrivergli. Pare sia un destino comune di noi viaggiatori, quello di svuotare le nostre valigie di ricordi e di esperienze quando torniamo a casa, non per ammorbare le persone che ci aspettano, quanto per far vedere i mondi possibili che esistono oltre il mondo ordinario, quello di ogni giorno.
Dopo un lungo viaggio, dopo un’esperienza che ci ha cambiato del tutto o anche solo in parte, il mondo che ritroviamo non è più lo stesso. Gli occhi si sono abituati ad osservare di più i dettagli, le orecchie ad ascoltare con più attenzione, la mente a correre più rapida e saltare gli ostacoli che credevamo insormontabili. La terra che abbiamo lasciato, la noia della provincia, il clima che non va mai bene, i soliti bar, sono solo un frammento del vasto mondo. È come se tutto trovasse una nuova collocazione e tornasse ad essere qualcosa di unico che merita un nuovo sguardo. Si viaggia per ritornare e per guardare casa con occhi nuovi.
Pordenoneviaggia è anche questo, un riconoscimento della bellezza che prospera oltre le lamentele e la poca autostima, di una terra che può offrire molto al viaggiatore moderno. Montagne, valli, colline e piccoli borghi silenziosi, paesaggi dell’animo, che possono accogliere chi ha bisogno di quiete, chi sfugge l’ansia e le frenesie di questa epoca, chi ha bisogno di respirare aria più pura.
Il 19-20-21 maggio a Pordenone sarà proprio il viaggio come movimento interiore ad andare in scena, non una borsa del turismo, non una fiera ma un elogio del viaggio vero, quello che si avvicina all’antico pellegrinaggio, in cui si parte per cercare, non tanto dei luoghi quanto se stessi.
Per questo motivo ho colto con entusiasmo l’invito di Alberto a partecipare come relatore a Pordenoneviaggia, insieme a due grandi viaggiatori come Fabio Liggeri e Francesco Grandis, nomi che forse non hanno bisogno di presentazione. Sono entrambi individui che, oltre al successo nel web, hanno fatto delle scelte importanti nella loro vita e nei loro blog sono di stimolo per altre persone, esempi coraggiosi di questa epoca, in cui siamo sempre di più a porci domande sul senso del nostro viaggio in questa vita.
L’ispirazione e la ricerca sono i temi che io porterò domenica 21 maggio alle ore 15. Nella biblioteca della mia città parlerò della mia professione di blogger, delle mie collaborazioni con TBnet, una rete di blogger italiani, ma soprattutto del mio lavoro come Inspirational Travel Designer, un organizzatore di viaggi ispirazionali, il cui fine è andare un po’ più lontani del mondo ordinario, per tornare a se stessi.
Oggi non vale la pena dilungarsi, il mio grosso invito è quello di vederti a Pordenone durante il festival e di seguire tutte le novità sulla pagina Facebook dell’evento.
A presto, a Pordenoneviaggia!
[…] viaggio più bello è quello che si fa incontrando l’altro, il festival di viaggio Pordenoneviaggia lo ha ricordato a me e a tutti coloro che sono passati per la biblioteca di […]