“Si vive senza più fare attenzione alla vita. Si dorme e non si fa a caso a quel che si sogna. Si guarda solo la sveglia. Siamo interessati al tempo che passa, a farlo passare, rimandando al poi quel che si vorrebbe davvero. Sul «poi», non sull’«ora», si concentra l’attenzione.”
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
Nell’ultimo mese ho incontrato più volte la morte, quella di una giovane ragazza in un incidente, quella di una città d’Italia colpita da un sisma e infine quella di una donna che ha scelto di non essere più.
Non ho risposte a quello che ho sentito, nelle voci di chi mi avvertiva al telefono, nel passeggiare di notte tra le macerie o in un funerale. Esiste la vita, esiste la morte, senza l’una, nemmeno l’altra. Le parole mi servono per disegnare contorni, abbozzare spazi in cui muovermi più agevolmente, a volte per colorare mondi dove poter sfuggire ma rimangono momenti che non si possono spiegare, in cui la voce si fa roca, il respiro un sussurro e allora è meglio tacere.
Il web è il mio mondo ma non c’è solo questo. Le notifiche, le condivisioni, le immagini e le parole possono attendere per un po’. Per “stare sempre sul pezzo” bisogna anche riuscire a stare in silenzio, almeno è quello che a me serve. Non ho regole o dogmi da dispensare, ognuno cerchi la sua strada.
Il vortice delle informazioni è un affascinante universo ma è facile smarrirsi in questo specchio. Sento il bisogno di respirare altra aria, magari nei monti del Friuli, dietro casa, tra valli scavate da torrenti, tra prati dove gli occhi possono avere il loro giusto orizzonte, tra boschi di faggi e silenzio. Luoghi antichi milioni di anni, dove il nostro tempo e il nostro affannarsi per controllarlo svaniscono di fronte ai soffi del vento o alle gocce di pioggia che percuotono le chiome degli alberi. La natura mi racconta allora che ci sono momenti preziosi, così brevi, che certi gesti umani non sono poi davvero importanti, non da perderci tutta la vita.
Le priorità sono altre. La morte è lì ad insegnare anche questo.
Ti auguro di ricavarti i tuoi spazi, di uscire dagli schermi. C’è un mondo meraviglioso là fuori.
Ci rivedremo presto!
“c’è un mondo meraviglioso là fuori” mi ricorda il mito della caverna.
Auguriamoci a vicenda di meravigliarci durante questo tempo. A volte potrebbe bastare poco. Cerchiamo di essere pronti ad accogliere quanto di meraviglioso avremo la fortuna di incontrare.
Buona divagazione e buona meraviglia!
ps: tu sai che con il digital detox tocchi un tasto a me molto caro 🙂
Non dovrei risponderti, visto che stiamo parlando di detox digitale ma ti volevo ringraziare per il commento. Sei il primo su questo blog!
Ci vedremo offline 😉
[…] speciali, di incontrare collaboratori, artisti, idee e sogni. Ogni tanto però, ho bisogno di staccare la spina e andare nella natura per ritrovare ispirazione, per dedicarmi a me […]